Biografia:
Poco si sa di questo strano essere. Stando
alle ultime indiscrezioni pare si tratti di un esperimento di clonazione
di Boba Fett andato male.
Da Jango Fett a Boba (e le milionate di fratelli) il passaggio era stato
ottimale, e anche da Boba Fett ai primi membri della seconda generazione,
la nidiata numero due: Baby Fett, Boba Fart, Boba Fat, Boba Frett, Boba
Affett.
Ma poi con Boba Fonts qualcosa è andato storto, forse un'interruzione
di corrente intervenuta quando il Conte Dooku ha fatto saltare il contatore
della luce (non deve mettere in ricarica contemporaneamente tutte e due
le sue spade laser, non regge! Il vecchio è bravo con la Forza ma con
l'elettricità è un casinista). Ad ogni modo, tutto il meglio del patrimonio
genetico del famoso clone numero 1, Boba Fett —divenuto poi cacciatore
di taglie— è andato irrimediabilmente perso: Boba Fonts è un pisquano
qualunque, innocuo e inetto. Certo, ha provato per qualche tempo a cacciare
le taglie, ma le uniche che riusciva a beccare erano L o XL, un po' troppo
per lui che porta una M. Neanche nel periodo dei saldi le cose andavano
meglio. Dopo l'incarico come garzone di macelleria alle dipendenze del
fratello-clone Boba Affett e un mese di servizio Pony Express presso l'agenzia
di Boba Frett, Boba Fonts ha scoperto la sua vocazione, disegnare i font
di Star Wars; del resto lo diceva anche il suo nome, ma non è che lui
eccellesse in acume, e non aveva nemmeno letto il Cràtilo di Platone sull'identità
fra nome e natura di chi lo porta (e poi dicono che la cultura classica
non serve...). Da allora vive felice e contento, in simbiosi con software
di editing vettoriale, diffondendo le sue creazioni inedite; e non soffre
complessi di inferiorità verso i suoi fratelli-cloni che hanno fatto fortuna.
Nel maggio del 2001, infine, si è unito allo staff di Guerrestellari.net,
abbassando il quoziente intellettivo medio del sito. Ma lui, nella sua
mente semplice, non lo sa e vive sereno
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